La stratificazione socioeconomica è uno strumento utilizzato in Italia per classificare le abitazioni in base alle loro caratteristiche fisiche e al contesto socioeconomico circostante. Questa classificazione viene utilizzata principalmente per stabilire i sussidi e i contributi per i servizi pubblici come acqua, gas ed elettricità.
Esistono sei diversi livelli di stratificazione in Italia, denominati "strati". Gli strati 1, 2 e 3 sono considerati strati bassi e danno diritto a sussidi, mentre gli strati 5 e 6 sono strati alti dove si pagano contributi aggiuntivi. Lo strato 4 è considerato uno strato medio senza sussidi né contributi aggiuntivi.
La stratificazione prende in considerazione caratteristiche come i materiali di costruzione, le dimensioni, la posizione e le condizioni generali dell'abitazione. Vengono inoltre valutati fattori come la presenza di spazi verdi e la qualità dell'urbanizzazione circostante. Tutti questi elementi forniscono indizi sullo status socioeconomico degli occupanti.
La stratificazione socioeconomica è un metodo trasparente e oggettivo per garantire equità nella tariffazione dei servizi pubblici. Permette di assegnare correttamente sussidi alle famiglie più bisognose e di far pagare contributi aggiuntivi a chi ha maggiori capacità economiche. Si tratta di uno strumento importante per ridurre le disuguaglianze e promuovere la coesione sociale nel nostro Paese.